L'arca di Noè

La storia del vecchio patriarca Noè, dell'arca che il Signore gli ordinò di costruire, di tutti gli animali che in quell'enorme nave lui ospitò, per salvarli dal diluvio, è sicuramente uno dei racconti della Bibbia più conosciuti e amati dai bambini. Questa narrazione, come del resto tutto il libro della Genesi da cui è tratta, rappresenta, nella tradizione antica, un modo figurato per descrivere l'umanità delle origini, per spiegare il senso profondo della realtà e il rapporto dell'uomo con Dio, con la società, con la natura.
Quello del Diluvio è la storia di un castigo divino per la malvagità degli uomini, una terribile catastrofe naturale che annienta ogni essere vivente, tranne gli occupanti dell'arca; un castigo che finisce con un segno di distensione, l'arcobaleno che suggella la pace tra la terra e il cielo, e il rinnovamento della vita. Ma quali sono i fattori, in questa storia, che più colpiscono l'immaginario infantile? C'è la figura di Noè, il credente in Dio, l'uomo buono e saggio. Ci sono gli animali di ogni specie, che Dio vuole salvare insieme alla famiglia di Noè: un legame, questo tra l'umanità e il mondo animale, disatteso e spesso tradito dagli uomini, ma sentito in maniera molto forte dai bambini. C'è poi la presenza di diversi elementi divenuti simboli universali della pace: l'arcobaleno, il ramo di ulivo e la colomba. La piccola rappresentazione che abbiamo svolto con i bambini, voleva essere un'occasione per conoscere e ricordare, attraverso una versione vivace e giocosa, l'affascinante racconto biblico: speriamo di avercela fatta!